Flow è un 'velo di Maya' squarciato soltanto parzialmente.
Mi piace il titolo che incuriosisce e prelude a delle aspettative. Apprezzo ancora di più lo scritto che accompagna il lavoro, che condivido pienamente.
Le immagini, non posso dire le inquadrature, che pubblichi sono intriganti e di grande effetto coloristico, ma proprio per, come dici, aver utilizzato una 'toy camera', mi chiedo dove sia il confine tra l'intenzione e la casualità.
E qui mi fermo perché il discorso cadrebbe nel solito cliché di cos'è la fotografia etc. etc. etc.
Lo ritengo un bel divertissement. Etta Lisa Basaldella
La tecnica, i colori e l'inquadratura legano le immagini senza interruzione, dialogano l'una con l'altra facendo uscire quella intimità e complicità, pure un po misteriosa, propria di una famiglia.
Complimenti!
Basandomi solo sulle fotografie e tralasciando scritti e commenti precedenti, trovo il lavoro interessante/inquietante, non so se sono fidanzati, fratelli, amici, ma so che il momento ripreso e' intimo e relazionale. La tecnica utilizza gli "errori" come elemento esterno ai fatti ma allo stesso tempo relazionale ad essi. Buon collage in sequenza dove a volte ti interroghi dove comincia o finisce lo scatto singolo facendo da collante tra le singole interpretazioni.
la luce rossa è un ritmo serrato del tempo che scandisce la vita della famiglia. Il chiaro e lo scuro sono l'alternanza di giorno e notte. Le persone ravvicinate, raggomitolate, sono una cellula in mutazione costante, un poliembrione. C'è quasi un senso disperato (o assoluto) di lotta per la sopravvivenza.
Mi piacciono le foto di Carlo Chiapponi perché sono pensate, costruite, sapientemente messe a punto usando nel modo più appropriato la tecnica scelta.
Prime tre cose venute in mente guardando il lavoro:
• Inquietudine
• Colori
• Tecnica.
L’inquietudine credo sia data sia dalla scelta delle inquadrature, non bene definite, che lasciano spazio alla fantasia di cercare un proseguo delle forme oltre i confini dell’immagine e, soprattutto, dentro gli spazi scuri presenti nella composizione.
L’uso dei colori l’ho percepito con piacere in quanto ha creato un contrasto evidente con il primo messaggio ricevuto. Una sorta di agrodolce ben riuscito. I colori permettono inoltre di mantenere il messaggio di inquietudine (almeno quello che ho provato io) senza far diventare tetra la composizione.
La tecnica è originale e bene si sposta con la voglia di raccontare un qualcosa. Aiuta a generare una prospettiva temporale.
Complimenti!!!!
Usando una fotocamera come HOLGA suppongo, i risultati sono prevedibili fino ad un certo punto.
L'autore in questo caso è stato un vero attivatore di processo, perché le variabili in gioco erano molte, dalla scelta della pellicola, l'avanzamento parziale del film, i colpi di flash e i punti di ripresa. Il tutto si è fuso in maniera convincente coerente con quanto descritto dall'autore.
Comments 9
Mi piace il titolo che incuriosisce e prelude a delle aspettative. Apprezzo ancora di più lo scritto che accompagna il lavoro, che condivido pienamente.
Le immagini, non posso dire le inquadrature, che pubblichi sono intriganti e di grande effetto coloristico, ma proprio per, come dici, aver utilizzato una 'toy camera', mi chiedo dove sia il confine tra l'intenzione e la casualità.
E qui mi fermo perché il discorso cadrebbe nel solito cliché di cos'è la fotografia etc. etc. etc.
Lo ritengo un bel divertissement. Etta Lisa Basaldella
Complimenti!
Mi piacciono le foto di Carlo Chiapponi perché sono pensate, costruite, sapientemente messe a punto usando nel modo più appropriato la tecnica scelta.
• Inquietudine
• Colori
• Tecnica.
L’inquietudine credo sia data sia dalla scelta delle inquadrature, non bene definite, che lasciano spazio alla fantasia di cercare un proseguo delle forme oltre i confini dell’immagine e, soprattutto, dentro gli spazi scuri presenti nella composizione.
L’uso dei colori l’ho percepito con piacere in quanto ha creato un contrasto evidente con il primo messaggio ricevuto. Una sorta di agrodolce ben riuscito. I colori permettono inoltre di mantenere il messaggio di inquietudine (almeno quello che ho provato io) senza far diventare tetra la composizione.
La tecnica è originale e bene si sposta con la voglia di raccontare un qualcosa. Aiuta a generare una prospettiva temporale.
Complimenti!!!!
L'autore in questo caso è stato un vero attivatore di processo, perché le variabili in gioco erano molte, dalla scelta della pellicola, l'avanzamento parziale del film, i colpi di flash e i punti di ripresa. Il tutto si è fuso in maniera convincente coerente con quanto descritto dall'autore.
Un forte impatto emotivo ! Complimenti !
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