giardini di luce
Esso è anche luogo di delizie, scenario simbolico dell’incontro: il tema reca in sé esplicite allusioni al primo giardino, quello dell’Eden, luogo dell’alleanza fra Dio e le sue creature.
E’ di quel giardino, di quella felicità perduta per sempre che qui racconto la nostalgia.
Insieme ai forti richiami derivanti della Storia dell’Arte, dalla Letteratura, dalla Psicologia, dal Cinema e dalla Storia dell’Architettura, il Giardino abita con possenti radici nella mia memoria individuale di vita privata.
Il lavoro ha ricevuto la Menzione onorevole della Giuria dell’International Photography Awards a Los Angeles nell’anno 2013. E' stato poi selezionato per essere esposto tra le opere di prestigiosi autori internazionali, nell'importante manifestazione Convention FIOF Orvieto 2014.
“Per l’autrice il soggetto scelto è indicativo del bisogno della mente di trovare in se stessa il proprio centro; il giardino rappresenta per lei un’ispirazione, quasi che l’esperienza fatta nei viaggi e nel mondo serva unicamente a capire le proprie origini, a vedere il lirismo e l’essenziale bellezza della vita comune e domestica. All’interno del giardino, di cui sottolinea l’importante aspetto meditativo, percepisce l’immensità e la coerenza del creato e riconosce di farne parte. Evitando di ritrarre esplicite figure umane e descrivendo con pennellate di luce rarefatta la dolcezza delle piante cascanti, l’autrice descrive gli alberi con le caratteristiche di esseri viventi; sono creature quasi umanizzate, che testimoniano una continuità tra terra e cielo che gli uomini hanno disimparato”.
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