Ansia e suspense si alternano con battiti che occludono la gola in un respiro affannoso e ritmico, scandito dalle oscillazioni "inquietanti" dell'incensiere, che a mo' di pendolo che scandisce il fluire disarmonico del tempo, serve da monito di vita legata al filo virtuale di un elettrocardiogramma che dal grafico zigzagante delle pulsazioni si sostituirà, presto o tardi, con un'inesorabile e ininterrotta linea piatta, inevitabile; e dal sonno indotto da un papavero scarlatto, che sotto i piccoli movimenti delle dita sembra "palpitare" come un flebile cuore umano animato degli ultimi spasmi di vita, il quasi cadavere, ancora respirante, forse residui degli ultimi aliti di vita prima del trapasso, passerà alla morte certa con una naturalezza che spaventa e che è maledettamente reale.
[...] Come per dire che basta un attimo: un battito di ciglia, un soffio di vita e tutto si può fermare. All'improvviso. Di colpo. Quando meno te l'aspetti. E poi il buio. La follia sragionata che esplode tra l'onirico e il reale. Cartesio rimarca e dice più di quello che realmente sente: "sogno o son desto?". Dorme o muore lentamente?! è il dubbio, quasi amletico, che, pressappoco, affligge l'uomo moderno: e non fa nulla; piuttosto subisce in silenzio... e respira finché avrà fiato nei polmoni.
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