VENISE
Eterea bellezza di fanciulla senza tempo.
Sulla pelle, un manto incipriato che l’offusca un po’
appena truccato di giallo dove incontra la dolcezza del suo sguardo
malinconico di cosciente immortalità.
Sta pensando a qualcosa…
Forse al gioire che si spegne ad ogni Carnevale che se ne va?
Il capo si gira sottraendosi d’istinto alla luce
protetto dall’impalpabile velo cangiante del color dei canali
che la sfiora mentre ricorda…inconsapevole però
con questo suo fare, d’essere ancor più attraente.
Sensualità nelle sue labbra appassionate
di purpurea e infantile naturalezza.
Si socchiudono incerte
nell’impulso di voler custodire segretamente
i propri pensieri.
Ecco!...
Sorriderà o forse si rabbuia?
L’espressione enigmatica la mantiene invulnerabile.
Eppure, si direbbe così fragile…
Ella vive dei suoi ricordi e conosce già il proprio destino.
Ingenuità e saggezza.
E’ l’eterna fanciulla, puramente gaia e istintivamente curiosa,
ma talmente nostalgica e seducente,
che ci coinvolge nella passione
dei suoi discreti tormenti.
Venise è tutto questo…
Non sembra vera.
Eppure lo è.
Immortale.
(Maria Cristina Baracchi)
Comments 0
Say something