è come una drammatica-terribile visione in un sogno: il San Sebastiano riemerge dall'abisso gelido e vitreo del dolore fisico per elevarsi allo stato di grazia assoluta, e le "frecce" trasparenti, riflettori di luce, simbolicamente, a mio avviso, richiamano appunto la bramata luce divina, raggiunta solo attraverso il supplizio della sofferenza, che il martirio richiedeva, e che giustifica (per un contorto dogma della fede) l'omicidio per l'Ideale.
Rimango con gli occhi aperti e la bocca spalancata ad ammirare questo capolavoro!
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Rimango con gli occhi aperti e la bocca spalancata ad ammirare questo capolavoro!
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