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ferdinando sorbo
12 years ago
ambivalente,come l'essere d'altronde....da una parte il venir meno di alcune delle differenze, sessuali,sociali,politiche,dall'altra l'accentuarsi di altre,economiche,sociali,da una parte il vecchio uomo-ordine sociale che non vuole morire,dall'altra il nuovo uomo-ordine sociale che è ancora in embrione,l'arte stessa,parlo di quella veramente contemporanea cioè quella che usa gli strumenti di oggi,p.c. internet,ecc in un certo senso essa non precorre i tempi,ma li vive,non hà fini al di fuori di lei,come lo spirito,essa hà il fine in sè stessa,la quale appaga i sensi e lo spirito con un nuovo tipo di bellezza-svelamento ontologico,il futuro politico-economico invece sarà sempre più governato dalla ideologia del profitto e dalle qualità metafisiche dell'oro ,oltre al potere...
SILVIA  GIANNONI
12 years ago
Ferdinando,

la domanda sorge spontanea:

Tu come vedi il futuro del genere umano?

(Questo sarebbe un bel tema per un prossimo premio... l'arte spesso precorre i tempi prevedendo il futuro)
ferdinando sorbo
12 years ago
forse è uno scadimento ontologico umano,è come un ritorno all'in-differenziato in cui tutto era all'origine (parmenide,tao) lo stesso bene e male si generano l'un l'altro, in circolo,l'indistinzione ad ogni livello regna sovrana,non si tratta solo dello spirito che è diventato merce,la società hà innalzato l'oro-denaro-potere-materia al di sopra di lei,e li venera,la loro pesantezza schiaccia i loro spiriti, trascinandoli verso il basso-volgare-avido-oltre che asservirli....
SILVIA  GIANNONI
12 years ago
La speranza è che arrivi la generazione degli “Oltreuomini” ma vista la situazione attuale in realtà non si può parlare nemmeno di un’involuzione della specie umana ma di una deriva; l’alienazione de(a)lla specie umana… l'immedesimazione nel prodotto.
SILVIA  GIANNONI
12 years ago
Oggi siamo molto lontani da tutto questo. L’uomo moderno non riesce più a credere in Dio ma sente il bisogno di credere per forza in qualcosa, ed allora inventa nuove divinità nuovi miti da seguire: i soldi, il potere, ecc.
SILVIA  GIANNONI
12 years ago
In realtà l’”Oltreuomo” che immagino non nega e non accetta, va oltre, non sente più nemmeno il bisogno di porsi il problema.
Sono individui che possiedono valori universali che trascendono la meschinità umana, che non hanno bisogno di leggi esterne che gli “impongano” di non uccidere, di non rubare, ecc.; individui che pur non facendo del male ne hanno presente il significato e ne comprendono l’importanza, ma non hanno più il bisogno di provarlo o di farlo, per gioire ed apprezzare il bene.
SILVIA  GIANNONI
12 years ago
Di fatti in “Così parlò Zarathustra”, Nietzsche teorizza l’”Oltreuomo”, è il nichilismo attivo, l’accettazione del nulla, l’opposto del nichilismo passivo. E’ la negazione di Dio.
ferdinando sorbo
12 years ago
molto simile al <come si diventa ciò che si è> di nietzsche, e al suo super-uomo che và oltre se stesso...il destino inoltre in nietzsche assume un importanza notevole,lo stesso suo nichilismo hà forse punti di contatto con il taoismo....in lao tzu,gli ordinamenti morali-legislativi-sociali sono solo dannosi,e producono gli effetti contrari,creano quello che volevano curare,generando conformismo sociale....
ferdinando sorbo
12 years ago
eraclito e i filosofi taoisti sono stati contemporanei,l'unità degli opposti eraclitea e lo yin e yang sono simili,in entrambi esiste l'indicazione ad uscire da ogni dualismo considerandolo una unità dinamica,ma sopratutto nel taoismo (lao tzu) esiste una concezione dell'essere come vuoto,a cui la tua opera mi hà fatto pensare,per loro la mente esiste fin quando pensa,poi diventa un contenitore -conduttore vuoto,solo con lo svuotamento dell'interiorità dall'io-anima,porta alla vera pace,il loro vuoto non è nichilismo,ma fare spazio al vero essere che hà bisogno del vuoto per entrare,l'io è qualcosa di cui disfarsi perchè è la fonte del nostro ipertrofico egocentrismo,zavorra pesante che ci trascina verso il basso e s-vuotarsi di tutto l'esterno sociale interiorizzato.
SILVIA  GIANNONI
12 years ago
Grazie dei tuoi spunti Ferdinando.

Il Taoismo ha molte analogie con i concetti espressi da Eraclito come ad esempio il “panta rei”, “nulla si crea e nulla si distrugge”.

"È la stessa cosa, che è viva e morta, che è desta e dormiente, che è giovane e vecchia. Queste cose infatti, ricadono nel mutamento in quelle, e quelle viceversa in queste." (Eraclito)

E’ l’andare “oltre”; oltre la vita e la morte, oltre il bene e il male, è lo Yin e lo Yang.

E’ l”oltreuomo”, che va oltre se stesso, oltre i propri limiti umani e nell’astrazione si eleva distaccandosi dalla propria natura limitata, riuscendo così a cogliere l’assoluto.

Raggiunge una dimensione oltre-umana attraverso l’”amor fati”.

Possibile??!!

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