brickstones  (the nature of things)

brickstones (the nature of things)

Brickstones è un progetto di ricerca sulla presenza e sul significato dei frammenti di mattoni nell’ambiente, tracce di costruzioni scomparse.

Ho cominciato questa ricerca per caso nella primavera del 2015, lungo le rive dell'estuario del fiume Clyde, a valle di Glasgow. Lo stimolo è nato dove i resti, soprattutto mattoni, di una distilleria e di una raffineria si ritrovano ora dispersi lungo la costa, alterati e spostati dal mare, ormai sottratti dal controllo umano, tornati sotto l’influenza della natura, dei sui cicli e delle trasformazioni che impone.

Ho proseguito la ricerca in Val Nure, dove vivo, nel letto del torrente, dove si raccolgono analoghi frammenti (un fenomeno che rilevo in tutti i luoghi antropizzati dove provo a cercarli). I frammenti si mescolano alle pietre naturali e come queste si collocano, orientati dalla corrente delle piene, collocati come le pietre di arenaria o di marna che li circondano. Sono pietre, levigate e arrotondate. Rossi. Sono mattoni-pietra. Brick-stones. E sono ovunque.

Li raccolgo e li concentro in alcuni punti del letto del fiume per osservarli, per rendere la loro presenza percepibile.

Ne ho portati via alcuni e ho realizzato installazioni al di fuori del contesto del fiume, come Missing piece, dove ho usato un frammento di muro formato da vari mattoni ancora uniti dalla calce, levigato dal fiume fino ad assumere la forma arrotondata di una pietra.

Sono particolarmente affascinanti, in bilico su confini di senso. Il sasso mattone è un rifiuto? E’ qualcosa di finito oppure continua a vivere?
Affascinanti per la memoria che racchiudono. Ancora, sono rifiuti o reperti archeologici di un passato più o meno vicino? Comunque la testimonianza di una distruzione, violenta o meno.
Ogni frammento raccolto fa pensare alla sua collocazione e funzione originaria, mattone di un muro, tegola di un tetto, ... Qualcosa che rimane oppure qualcosa che si trasforma? E’ una cosa artefatta oppure è una cosa data?

Ora ho intenzione, usando come amplificatore il premio Celeste, di promuovere, in un luogo da stabilire (ma potrebbero essere più di uno) un'azione allargata, alla ricerca della natura delle cose, una esplorazione condivisa del confine tra le categorie del naturale e dell'artificiale, coinvolgendo persone disposte a raccogliere i brickstones e a concentrarli in un’area precisa realizzando nel paesaggio un disegno collettivo effimero.
Un primo sito individuato è il torrente Nure, (“preparatory sketch collective action nure”).

L’allestimento per l’esposizione prevederà otto immagini descrittive del progetto, un’installazione con i brickstones, un video in loop proiettato su parete o schermo (che mostra prima i brickstones così come si trovano nel letto del torrente e poi le installazioni realizzate o progettate) e un testo col quale si spiega il progetto e l’intenzione di creare uno o più eventi per la realizzazione di una installazione collettiva nel 2017.

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