resistenze

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Contemporaneità e tradizioni in un universo di differenze, un sottile storico, memoria ricorrente, come eterno ritorno: crudele destino femminile l’essere relegata a funzione.

Tutto, il tutto è rigenerarsi generare. Il “ciclo” dell’eterno ritorno. E’ il ricatto della cultura falsa dell’eterno.
Cos’è l’abbellimento? La muta della pelle il trucco è per niente apparenza ma è sostanza. Negazione alla sola funzione ed alterità. L’essere quell’altra in quell’altro piano d’alterità che diviene singolare che si –visifica- si fa viso differenziato contro il "corpo" collettivo indifferenziato. Oppure, a differenza in protesta, diviene corpo d’avanguardia come nudo ascetico e affatto conciliante. Il corpo come rottura dal centro di sé. Questo è un corpo che diviene, ritorna collettivo indistinguibile, un corpo fatto di disgregazioni, svuotato a protesta: vi è tutta una bellezza anoressica, un’idealità alle disfunzioni, un contro la segregazione della sola funzione generatrice un ritornare indietro nel collettivo per “mischiare” le carte per tentare un nuovo e non vincolante futuro (non vi sarebbe così differenziazione). Sono contemporaneità figlie, (esattamente) della metamorfosi. Le une e le altre si combinano indistinguibili. Resistono disgiuntamente.

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Commenti 2

TIZIANA FRANZIN
12 anni fa
MOLTO VERO.
Maristella  Angeli
12 anni fa
Maristella Angeli Artista, Pittore
Molto interessante!

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