Iª Mostra d’Arte Coreutica – “Relativity of Emotions” _ Ovvero come nasce un “movimento artistico” innovativo, che promette di cambiare e rivoluzionare, in meglio, i connotati dell’Arte contemporanea.
Lectures, Venezia, 03 February 2013
(VI RUBO 10 MINUTI DEL VOSTRO TEMPO.)


“Un’opera è una voce, più opere diventano polifoniche, producendo “vita animata dei sentimenti”.

Così il critico e storico dell’arte Gabriele Romeo, ideatore della Iª Mostra d’Arte Coreutica dal titolo “Relativity of Emotions” promossa da EXPOART e dal Direttore editoriale Carlo Capone, inaugurata a Venezia il 3 febbraio presso la sala più antica del Chiostro Medioevale adiacente l’ex Convento della Chiesa di San Giobbe e che vi permarrà fino al 17 di febbraio, descrive la sua preziosa creatura-evento artistico. Indiscusso evento dell’anno che si propone, con promettenti risultati di buona riuscita e protrazione a lungo termine nel tempo, di andare oltre la funzione meramente nominale del comunissimo evento-mostra, come troppi ormai affastellano il panorama dell’Arte contemporanea, acquistando in pieno titolo ad honorem, la definizione perfetta di “vero e proprio movimento artistico”. Battezzato, per l’occasione: Coreuticarte.

I secoli di storia dell’arte ci insegnano che le migliori correnti artistiche, che hanno fatto la storia dell’arte, sono nate sul campo, con la realizzazione, la creazione, “l’esposizione” delle opere. Basti pensare all’Impressionismo, primo grande vero movimento artistico battezzato dai critici dell’epoca, in sede della prima esposizione di quello che ancora non era un movimento, ma semplice e nuova espressione pittorica dell’anima dell’artista, come “Exposition Impressioniste”, con ciò a voler rimarcare tutta l’accezione negativa del termine “impressione”, che superando brillantemente l’accusa feroce di “incompletezza artistica dell’opera”, diventa un vero e proprio precursore fortunoso dei tempi contemporanei. Anticipato, velatamente con un assaggio di importanti novità, attraverso la rottura con la tradizione della pittura classica, solo dal Romanticismo e dal Realismo. Ma a posteriori riguardando indietro, il momento caratteristico e storicamente definito del concetto rivoluzionario della nuova Arte di rottura si può collocare, appunto, con la nascita del movimento Impressionista. Di quel movimento e quell’Arte che inizia a far discutere. A porre in condizione di dialogo e confronto, anche se tuttavia non sempre a favore, del fruitore in relazione all’artista e alle sue opere controverse e in controtendenza, che andassero “oltre”, rispetto al periodo in cui fossero state realizzate. Il punto di rottura che destabilizza e mette in discussione le certezze ritenute inviolabili fino ad allora. Nonché l’exploit tutto nuovo dell’interpretazione variegata e multi-sensoriale, e non più monolitica, a seconda delle diverse sfumature di sensibilità dei differenti artisti, che a loro modo affrontano, per la prima volta, la rappresentazione sinestetica dell’Arte ognuno a suo modo e con un suo preciso e ineguagliabile stato d’animo. E via via da qui si ramificano, trovando ognuno la sua precisa e fortunosa collocazione nel tempo, tutti i successivi movimenti artistici, che vanno ad aggiungere un tassello interessante e sempre nuovo e propositivo in più, al mosaico che costruisce e ridimensiona ogni volta le fondamenta delle espressioni future dell’Arte contemporanea. E così, senza temere alcun termine di paragone, né di inferiorità e/o superiorità “rispetto a”, si staglia in perfetta rottura con i tempi la Coreuticarte.

Questo nuovo modo di concepire l’Arte nasce dal desiderio di voler rapportare l’artista in condizione di dialogo con gli altri artisti. La Coreuticarte si pone l’obiettivo finale di riabilitare esclusivamente la figura dell’artista e “lo stretto rapporto che ha l’artista-medium con la sua opera d’arte, senza porre alcuna divisione tra le due personificazioni e cercando di individuarne gli sviluppi culturali che stanno alla base del contesto ideativo e sociale nel quale l’artista opera. La ricerca, lo studio e l’analisi dei comportamenti che conducono ogni artista a esprimersi in maniera differente, prediligendo un determinato media rispetto a un altro; indagando e sperimentando nuove forme creative scaturite dall’immaginario individuale, mentalmente stimolanti, così da permettere un nuovo modo di fruire la contemporaneità, una nuova individuazione e classificazione di elementi iconografici figurativi e astratti. Unione e fusione del concetto di sinestesia, relazione e azione dei sensi, nella quale qualsiasi fruitore agirà nell’ambiente con le opere degli artisti, avendo la funzione di “coro trans-positivo" contemporaneo.”

In barba ai tempi che corrono, sempre più legati al solo ed esclusivo retaggio meramente “economico” di un mercato, troppo imprenditore di se stesso, che abusa di eccessivi sprechi ai danni di “un artista”, disposto anche al compromesso pur di vedersi ritagliato uno spazio da protagonista e al giusto riconoscimento per “la sua opera”, senza immaginare così di arricchire esclusivamente le tasche di chi l’Arte la vende e che poco interesse dimostra di avere nel promuovere e valorizzare la figura dell’artista e della sua arte, e il voler creare un unico dialogo che generi discussioni artistiche alla ricerca di risultati artistici, servendosi dei “comportamenti fenomenologici”.

La Coreuticarte si propone davvero, a questo punto, alla candidatura assoluta di precursore dei tempi che verranno. Oltreché come movimento artistico, ma anche come vero e proprio movimento culturale. Di quella cultura che, nel 1871 l’antropologo Edward Burnett Tylor, nel suo saggio dal titolo “Primitive Culture” descrive esaurientemente in questi termini: “La cultura, o civiltà, intesa nel suo ampio senso etnografico, è quell’insieme complesso che include la conoscenza, le credenze, l’arte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall’uomo come membro di una società”.

Rieducare l’occhio del fruitore a vedere, più che guardare, e re-insegnargli, in maniera coreutica trans-positiva, ad agire attivamente e non subire passivamente di riflesso condizionato; permettendogli di interagire con l’opera d’arte e con l’artista e la sua anima, che l’ha realizzata, e invitarlo, indirettamente, a confrontarsi con lui e il suo mondo. Per capirlo meglio. Per apprezzarlo meglio. Per “giudicarlo” meglio, positivamente, con cognizione di causa. Perché troppo spesso, erroneamente e superficialmente, forse per colpa di chi non si è soffermato anche solo un minuto a spiegarcelo e farcelo comprendere bene in precedenza, si considera l’Arte contemporanea blasfema, oscena, di cattivo gusto, inutile, insensata.
“L’Arte contemporanea è un qualcosa che va oltre”, e che non c’entra nulla con tutto ciò, bensì si propone di indagare l’anima dell’artista che vuole esporre. Papa Paolo VI, in occasione dell’inaugurazione della sala d’Arte moderna e contemporanea all’interno dei Musei Vaticani, è il primo a sostenerlo fermamente.

Pertanto, se esiste qualcuno che può permettere tutto ciò, e conferire al fruitore la giusta chiave di lettura per comprendere l’Arte contemporanea, comprendendo, e conoscendo da vicino – da dentro – l’anima dell’artista contemporaneo, questo è di sicuro l’ideatore di questo progetto, anticipato dalla Iª Mostra d’Arte Coreutica – “Relativity of Emotions”, Gabriele Romeo.

È forse il caso di dire che questa Coreuticarte con la sua Iª Mostra d’Arte Coreutica sia l’inizio di un’Era Nuova per il mondo dell’Arte contemporanea? Solo il tempo ce ne darà atto e dimostrazione. Tutto a suo tempo debito.


Erin Polla

(fonti e citazioni da: Catalogo-Rivista EXPOART #16 Febbraio 2013 _ Iª Mostra d’Arte Coreutica di Venezia – "Relativity of Emotions" _ "Il Catalogo degli Artisti" a cura di Gabriele Romeo)



N.B.: SONO GRADITI COMMENTI, OPINIONI, PUNTI DI VISTA A RIGUARDO.
IN PIENA LIBERTA'. IN FONDO COREUTICITA' VUOL DIRE ANCHE CONFRONTO TRA GLI ARTISTI. MI PIACEREBBE AVERE UN CONFRONTO COSTRUTTIVO CON TUTTI VOI. E MI PIACEREBBE CONOSCERE IL VOSTRO PENSIERO.
CI AIUTIAMO, A VICENDA, A CONOSCERCI MEGLIO, A CRESCERE CULTURALMENTE, E A VIVERCI L'ARTE A 360° E IN MANIERA TOTALMENTE ATTIVA. IN PRIMA PERSONA.
VI RINGRAZIO PER LA COLLABORAZIONE.
ERIN POLLA
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Commenti 79

Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
Libertà di espressione, che purtroppo molto spesso ci viene censurata. Ma non è certo per via di quello che ci si ferma dall'esporsi e mettersi in gioco. Gli ostacoli, quali e come essi siano siano, si superano uno per uno, un po' per volta, MA SI SUPERANO. Tutto il resto sono particolari più o meno (ir)rilevanti.
Marta Fiorentini
11 anni fa
il blog di Gianfranco è diventato un salotto dove pian piano le persone si confrontano anche su piani molto personali e questo lo trovo molto positivo
dico il mio parere, secondo me manca da parte degli artisti un collegamento, un modo di conoscersi dove ci sia complicità, dove vi sia quello scambio che fa crescere
Marta
giulio micheletti
11 anni fa
anche a me un artista mi ha bloccato,credo però che sia uno sbaglio perchè continua a commentare i miei lavori,non vedo il motivo perchè ci debbano bloccare o sono troppo ingenuo o non capisco a chi potremmo dar fastidio.
Chi si fa abbindolare da false promesse o da elogi non veri non ha letto i nostri pensieri su questa rubrica,per cui non ne vedo la ragione di una simile azione.
Stiamo solo discutendo su un modo di concepire l'arte in maniera diversa,più semplice e sincera.
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
È tutto collegato al concetto di confronto. Di “empatia” tra gli artisti che sensibilizza maggiormente i promotori dell’Arte, come sottolinea la Galleria Artemente, che ringrazio di cuore per l’acuta osservazione.
“L’artista ha bisogno del confronto” puntualizza Gabriele Romeo, che non sta certo asserendo chissà quale bislacca esigenza, ma una sacrosanta verità (e lo è – o potrebbe esserlo – in qualsiasi campo, e non solo nell’arte… vedi gli ultimi eventi politici… senza il giusto e assennato confronto rischiamo un paese ingovernabile…).
Chiunque creda di essere immune dal confronto ha forse sbagliato approccio con l’Arte, prima che con gli artisti. Ogni forma di individualismo non porta a generare alcunché di costruttivo. (...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...)Poi, è vero quello che dice Gianfranco che non tutti sono “portati” al confronto, allo scambio di opinioni. Ma voglio dire, siamo tutti dotati della capacità di elaborare un pensiero – chi più, chi meno – e non dovrebbe essere difficile esternarlo. Piuttosto parlerei di paura. Molto spesso non ci si schiera per evitare delle ripercussioni esterne. E anzi si fa di tutto per allontanare da sé anche il più labile sospetto di aver appoggiato anche minimamente una filosofia di pensiero considerata “rivoluzionaria”. Apro una parentesi, senza fare polemiche, ma riportando un episodio personale fresco di giorni che è un dato di fatto: quest’articolo, nato quasi per gioco e per diletto, e il mio espormi senza ipocrite remore mi ha procurato una censura all’interno del sito. (...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...)Non dipeso da Celeste, assolutamente, piuttosto da uno degli utenti. Un mio contatto, per via dell’articolo, mi ha confinato, per sicurezza (sua ovviamente) nella sua lista nera degli utenti bloccati. Quasi come se io con questo articolo rappresentassi una sorta di mina vagante pronta a esplodere in qualsiasi momento e inficiare negativamente sulle reputazioni artistiche altrui (e magari proprio con la sua). Ora non sarà certo questa sorta di censura a mutare il mio pensiero. Sottoscrivo ogni parola scritta e sostenuta. Dovessi beccarmi altre dieci censure (altri dieci BLOCCHI!).(...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
(...)Chiamatelo atto di coraggio, movimento “rivoluzionario”, “voce fuori dal coro”. Come più vi aggrada. Io dico solo che ho un pensiero e mi scoccia tenermelo per me. Voglio esserci e dire la mia. È giusto ai fini del confronto, e ritorno al punto iniziale. E credo di non pretendere la luna quando dico di aspettarmi dei riscontri (senza pretesa sia chiaro). E molti li ho ricevuti, finora. Quello che mi ha dato più grande soddisfazione è l’aver contribuito, direttamente o indirettamente, questo poco importa, alla nascita del blog di Gianfranco Ferlazzo,che vi consiglio vivamente di leggere, per chi non l’avesse ancora fatto; e se lo avete fatto di fare passaparola con altri utenti (http://premioceleste.it/ita_artista_blog/idu:32066/idb:562/).(...)
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
E l’idea che ne è scaturita dallo stesso Gianfranco: ossia creare una “piattaforma di intesa” in cui ognuno crea il suo blog e mette in relazione, in “empatia” tra loro gli artisti. Andando a creare una rete di scambi ad azione corale che proietti verso una più che concreta e propositiva progettualità; qualsivoglia essa sia. Questa è la coreuticità promossa da Gabriele Romeo e sostenuta caldamente da me. Niente di così complicato. Parole e concetti semplici che conducono a uno scopo mirato, come sostiene anche Giulio. Nient’altro.

Anzi, un’ultima cosa ci sarebbe: attenti agli squali dell’arte. Edovincent, che ringrazio per la prontezza di spirito, ha segnalato il link di un bando LADRONE presente su questo sito (http://www.premioceleste.it/index.php?p=artista_news&l=ita&idu=53521&idn=19351).
Erin Polla
11 anni fa
Erin Polla Artista
Questi credono che noi sulla testa portiamo per iscritto “GIOCONDO”! Richieste assurde per compensi allucinanti da dovere loro per garantirsi un'eventuale partecipazione al loro bando, senza nessun margine di investimento futuro, dove gli unici che fruiranno delle opere presenti saranno dei collezionisti annoiati in cerca del pezzo esclusivo che manca alla loro collezione, ammesso che siano interessati. Avremo pure buon senso e questi “signori” se ne approfittano (come dice Gabriele), ma non siamo mica fessi. OCCHIO. Ce ne sono tanti di bandi, e anche più ONESTI!
Gianfranco ferlazzo
11 anni fa
Solo facendoci "sistema indipendente" con una sorta di nucleo costituito da artisti,critici d'arte,mercanti e sponsor e dove l'unica selezione sia la "qualità" (...Sia per le opere degli artisti,che come referenza principale per la competenza e serietà degli altri operatori) potremmo" viaggiare "accanto all'ufficioso "Sistema dell'arte" e solo avendo una vera e propria RETE capillare di spazi dislocati nel territorio nazionale e solo avendo Sponsor finanziatori:ancora la vedo lontana:)))ma già una "sintonia " che qui vedo, porterà sicuramente verso una "progettualità" ... Mi piacerebbe che si guardasse la cosa a livello esteso,nazionale ....purtroppo on si fanno le rivoluzioni parziali,se nò il leone (Il sistema dell'arte ufficiale) ti divorà:))))

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